I vini Etna Doc di Mandrarossa sono due: il Sentiero delle Gerle Etna Bianco DOC 2018 e il Sentiero delle Gerle Etna Rosso DOC 2016. Due nuove etichette che fanno parte, insieme ai Vini di Contrada lanciati nel 2019, della linea “Storie Ritrovate”: le storie della Sicilia più autentica, che portano con sé una sapienza antica, e che Mandrarossa interpreta attraverso vitigni autoctoni espressione dei territori che danno origine al vino. I vini dell’Etna sono stati presentati il 30 aprile in esclusiva a 20 giornalisti di settore ed alla forza vendita Mandrarossa Italia, nel corso di un evento online guidato da Roberta Urso, responsabile delle pubbliche relazioni, in diretta su un canale privato YouTube. Un appuntamento che Mandrarossa ha voluto rispettare – avendo già programmato il lancio ad Aprile in occasione del Vinitaly 2020 che è stato annullato, e che, in tempi di coronavirus, ha richiesto uno sforzo organizzativo ulteriore commentato con soddisfazione dal presidente, Giuseppe Bursi.
Viaggio nell’isola dal Menfishire all’Etna
La nascita dei due vini dell’Etna rappresenta una parte di un percorso nato dalla volontà di Mandrarossa di raccontare, attraverso vini autentici dal packaging evocativo, la migliore Sicilia del vino. Un viaggio che dalle contrade del Menfishire arriva ai piedi dell’Etna e che approderà in un altro territorio siciliano bellissimo e dalla vocazione viticola unica. Per quanto riguarda l’Etna, Mandrarossa ha lavorato su una superfice di quattro ettari a Linguaglossa, sul versante nord-orientale del vulcano, per aggiungere alla sua famiglia un Bianco e un Rosso di alta qualità e dalle sfumature inconfondibili. I Vini Etna DOC di Mandrarossa Sentiero delle Gerle sono prodotti con uve Carricante e Nerello Mascalese in purezza, rispettivamente dell’annata 2018 e 2016.
Lo sviluppo della vite e del frutto, in questa zona, sono influenzati dall’altitudine e dall’esposizione, fattori ambientali che determinano temperature mediamente più basse rispetto a quelle del resto dell’isola e che contribuiscono all’esclusività della produzione. Il numero di bottiglie prodotte è limitato a poche migliaia. La vinificazione è a cura di dell’enologo responsabile del brand Mimmo De Gregorio e del suo team, con la consulenza di Alberto Antonini.
Le etichette e le “Storie Ritrovate”
Le etichette dei vini dell’Etna sono il frutto della rinnovata collaborazione tra Mandrarossa e l’artista Nancy Rossit, che con lo stile evocativo ed emozionale che la contraddistingue ha illustrato in etichetta due scene differente di una stessa tavola, raccontando come tradizionalmente alle pendici del vulcano le donne si prendono cura del vigneto. Dopo aver creato le etichette dei Vini di Contrada, Nancy Rossit ha nuovamente prestato il suo talento per la realizzazione dell’immagine dei vini Etna DOC: un sentiero tra le vigne alle pendici del vulcano dove le donne durante la vendemmia, vestite dei loro fazzoletti azzurri e grembiuli rossi, iniziano la giornata di lavoro intervallata da danze e canti tradizionali, per terminarla recandosi in cantina con le gerle di vimini colme di uva appena raccolta.
Vini dell’Etna: note tecniche
Il Carricante, che ci piace definire come un "bianco minerale che profuma di zagara", fa affinamento per in silos di acciaio per 13/15 mesi a temperatura di circa 14° C.
Giallo paglierino, con riflessi dorati, l'Etna Bianco Doc di Mandrarossa è un vino che al naso si esprime con sentori di frutti gialli e note di fiori bianchi. Al palato, è secco, sapido e minerale, caratteristiche note di questo vitigno che vinificato in purezza esprime al massimo i tratti tipici del suolo vulcanico in cui nasce. Di equilibrata acidità, chiude con un finale armonioso. Un vino da servire a 10°-12°, perfetto in abbinamento a piatti a base di pesce, crostacei e molluschi.
Leggi la scheda completa del vino.
Il Nerello Mascalese vinificato in purezza, ci regala invece un rosso vulcanico di grande eleganza. Il vino affina per 10-12 mesi in botti di rovere francese da 50 hl. Dai profumi intensi e complessi, è un rosso tendente al granato, che esprime al naso complesse sensazioni di ribes, more, prugne, spezie e caffè. Al palato è corposo e bilanciato, grazie ai tannini eleganti e a una discreta freschezza che contribuisce a renderlo persistente. Ottimo in abbinamento alle carni rosse, in umido e arrosto, si sposa bene anche con i salumi.