Passito di Pantelleria
Mandrarossa attraversa il mare per sperimentare nuovi progetti nell’isola nota al mondo per la produzione del seducente Passito, il vino generato dalle uve autoctone di Zibibbo.
Nasce così Serapias, il Passito di Pantelleria DOC Mandrarossa, che porta il nome dell’orchidea pantesca, una specie botanica che cresce esclusivamente sull’isola, proprio come la tipica vite ad alberello da cui nasce questo vino.
Alla scoperta dell’isola...
Fu l’eruzione di un grande vulcano sottomarino a generare “La Perla Nera del Mediterraneo”. Incastonata nel mare tra la Sicilia e la Tunisia, Pantelleria ci affascina per la varietà dei suoi paesaggi: aspre colline, scogliere di pietra lavica, falesie, faraglioni circondati dal mare blu intenso. Nel susseguirsi di scenari umani e naturali, tra dammusi, muri a secco, capperi e fichidindia, cresce l’Alberello Pantesco, immagine di una viticultura antica denominata “Patrimonio Unesco”.
L'Alberello Pantesco
“La figlia del vento”, così fu chiamata Pantelleria dagli Arabi per le correnti d’aria che costantemente la attraversano. Per questo motivo, la vegetazione sull’isola si è adattata alle condizioni climatiche mutando la propria struttura per preservarsi. Così, anche l’alberello pantesco nasce e cresce all’interno di conche profonde 20 centimetri scavate nel terreno, per consentirne la sopravvivenza al riparo dal vento. La vite inoltre, crescendo su se stessa, forma un cespuglio capace di raccogliere tutta la rugiada mattutina e ogni goccia diviene fonte di nutrimento per la pianta che durante il giorno è esposta ad alte temperature.
Anche la poca acqua piovana, raccolta nella conca, sarà drenata dal suolo vulcanico e sabbioso, in modo che nessuna goccia venga dispersa. È prodigiosa la profondità delle radici dell’alberello che permettono di assorbire incessantemente acqua, nutrimento e sali minerali.
Da queste condizioni microclimatiche e da questa pratica agricola ingegnosa e sostenibile, nascono le uve di Zibibbo. Non è soltanto la funzione economica ad essere investita da questo lavoro tramandato nei secoli, ma anche la valenza sociale, rappresentando, emblematicamente, l’identità e la cultura della gente isolana.
Così, nel Novembre del 2014, l’Unesco ha riconosciuto il valore culturale e naturale della “pratica agricola della vite ad alberello” denominandola Patrimonio Mondiale dell’Umanità, affinché essa venga conservata alle generazioni future.
La storia ritrovata
Un fiore leggiadro cresce nelle terre vulcaniche di Pantelleria: è la Serapias, una particolare orchidea che fiorisce in due ettari a ridosso di Montagna Grande.
Lei non ha altro luogo al mondo, vive solo lì, in quell’isola ventosa nel cuore del Mediterraneo.
Condivide la pace di quei luoghi remoti con i fiori selvatici, l’elicrisio rupestre, i capperi. I suoi petali rosa percorsi da venature viola splendono di luminosa bellezza, di misterioso fascino.
È il suo profumo, portato dalle brezze marine, volando sulle colline si intreccia con i sentori inebrianti del maturo Zibibbo che, come lei frutto esclusivo di quei luoghi, esprime la forza di quella terra, di quel sole e di quell’energia minerale e le restituisce con grazia e raffinata eleganza.
L’illustrazione di Nancy Rossit, racconta visivamente l’espressione di tutta la bellezza e luminosità delle orchidee dai petali rosa antico e dalle venature violacee.