Vini dell'Etna
Mandrarossa è un Brand che innova senza confini, per questo nel 2018 ha scelto di proseguire il progetto iniziato nella sua terra d’origine, andando alla ricerca di altri territori da esplorare e di cui raccontarne la vera essenza attraverso il vino. Inizia così un percorso che vedrà la luce nel 2020 con la nascita dei Vini dell’Etna Mandrarossa, un Nerello Mascalese e un Carricante in purezza, figli del suolo vulcanico.
Un progetto senza confini
La Sicilia è fatta di angoli affascinanti, scorci magnifici e panorami che incantano. C’è un territorio unico che racchiude in sé bellezza ed emozione, quello dell’Etna, a nord est dell’isola. I crateri, le ceneri, le grotte e la valle del Bove, giardini, vigneti, uliveti, boschi e neviere fanno dei territori del vulcano un luogo di grande fascino, un mosaico ambientale di rara bellezza. E’ questo il territorio che Mandrarossa ha deciso di esplorare, uscendo dai propri confini, per produrre nuovi vini da vitigni autoctoni che raccontano nuove storie. Alle pendici dell’Etna, che si erge maestoso a proteggere i vigneti, fin da epoche remote la ricchezza del suolo vulcanico ha permesso alle popolazioni di sostentarsi grazie ad agricoltura e allevamento ed il particolare microclima ha permesso la diffusione della viticoltura e la produzione di vino sin dall’antichità. Qui oggi il vino ha ridisegnato il paesaggio: i suoli vulcanici, le escursioni termiche, i venti, le vecchie vigne delimitate dai muretti a secco, regalano suggestioni ed emozioni uniche ed irripetibili.
I frutti del vulcano
Il potere evocativo dei vulcani si sa, porta con sé il richiamo ancestrale alla forza della natura.
L’attività vulcanica è simile ad un grande aratro che rivolge gli strati della terra, riportando in superficie sostanze organiche che influenzano le coltivazioni, e dove le viti hanno radici profonde e un rapporto unico con la storia. E come se il magma risalisse dal vulcano ed esplodendo nel calice, i vini esprimono mineralità, armonia, energia e longevità. Qui sull’Etna due sono le cultivar che rappresentano maggiormente la vocazione viticola del territorio: il Carricante ed il Nerello Mascalese. Da queste uve dalla forte personalità nascono i nuovi vini dell’Etna di Mandrarossa, figli della terra nera, dove il Carricante dà vita ad un bianco energico, elegante e dalla sorprendente freschezza, il Nerello Mascalese regala un vino caratterizzato da vigoria, grinta e calore. Sentiero delle Gerle è il loro nome, indissolubilmente legato al luogo dove nascono, nel territorio di Linguaglossa ad una storia antica che vede protagoniste le donne, vere custodi del vigneto.
La storia ritrovata
Alle pendici del vulcano.
Alle pendici del vulcano la cura delle vigne era, per tradizione, affidata alle donne. Donne forti e di temperamento che curavano con amore materno le viti. Ogni giorno si riversavano tra i filari allineati in quel triangolo di terra nera che guarda l’Etna. Portavano con loro la gerla e indossavano grembiuli rossi e fazzoletti azzurri per ripararsi dal sole. Si avviavano in piccoli gruppi a valle, lungo il sentiero che solcava come un sorriso quelle terre vulcaniche.
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Sentiero delle gerle Etna Bianco DOC
«E mentre scendevano ai campi si fermavano ad ammirare la bellezza della piana punteggiata da quei grembiuli rossi e dall’oro pallido delle uve. E quando, a fine settembre, u Carricanti, vitigno generoso profumava di zagara, loro rimanevano lì ad ascoltare i canti che le compagne intonavano durante la raccolta e a godere di quei passi di danza che, nelle pause, rendevano la vendemmia una festa.»
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Sentiero delle gerle Etna Rosso DOC
«E al tramonto quando u Neriddu Mascalisi veniva portato nelle ceste ai carri per andare alla pigiatura, le donne si attardavano in cima al sentiero per ammirare le compagne ancora al lavoro, splendenti nei grembiuli mossi dal vento. Le guardavano con orgoglio, fiere della raccolta e di quei grappoli blu, lunghi e succosi, dal profumo di spezie e ginestra, siciliano e di carattere proprio come loro.»
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