Cossyra
Pantelleria, un paradiso terrestre sospeso tra la Sicilia e la Tunisia, una terra meravigliosa dalle bellezze naturali e le atmosfere suggestive, natura selvaggia e dirompente.
Generata dall’eruzione di un vulcano sottomarino, venne chiamata Cossyra dai greci. Scogliere di pietra lavica a picco sul mare, faraglioni, muri a secco, dammusi, fichi d'india, coltivazioni di capperi dall'aroma intenso e non ultimo l’alberello pantesco, patrimonio Unesco: le uve di Zibibbo ricavate da questi vigneti, unici al mondo, rappresentano la materia prima per la vinificazione del pregiato Passito di Pantelleria.
Siamo anche a sei ore di navigazione dalla costa sud occidentale Siciliana, dove i vigneti di Mandrarossa si estendono lussureggianti su colline che guardano il mare. Da queste colline, grazie ad un suggestivo fenomeno di rifrazione della luce, nelle giornate di cielo terso le tre punte di Pantelleria compaiono quasi magicamente all’orizzonte. Quasi un richiamo per Mandrarossa ad attraversare il mare e sperimentare nuovi progetti in questa isola sospesa nel tempo, nota al mondo per il seducente passito generato dalle uve native di Zibibbo.
In Contrada Karuscia, sul versante interno dell’isola, vinifichiamo il nostro Passito di Pantelleria Doc, prodotto da una selezione di uve provenienti da tre contrade, posizionate in zone diverse dell’isola, ognuna con una particolare esposizione al sole e al vento.
Dalla contrada di Bukkuram, a ovest dell’isola, su un piccolo altopiano ricco di vigneti coltivati ad alberello che degradano sul mare, arrivano le uve di una delle aree più note per la produzione del Passito.
La nostra selezione continua a Piana della Ghirlanda, una distesa di vigneti che ricopre quella che 50 mila anni fa era la caldera del vulcano, una zona ideale per la coltivazione dello Zibibbo. Qui, grazie alle correnti d’aria che attraversano la valle e alle forti escursioni termiche, le uve conservano integramente il profilo aromatico e l’acidità.
Infine a Monastero, nella splendida valle delimitata dal bordo della caldera di Zighidì, esposta a sud-ovest dell’Isola, raccogliamo lo Zibibbo della zona più vitata dell’isola, in cui l’alberello ha trovato l’habitat ottimale per la sua crescita.
Dalle uve di questi territori, che in totale raggiungono 2 ettari vitati, nascerà un vino seducente, profumato ed intenso, interpretazione contemporanea di quell’“oro giallo di Pantelleria” che incantò i Cartaginesi al loro arrivo sull’isola nel 200 a.C.